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Sci alpinismo in sicurezza? Monterosa Ski!

Itinerari di salita e discesa segnalati e attrezzati, a cavallo delle valli di Ayas, Gressoney e Alagna

alfredo tradati Scritto il
da Alfredo Tradati

Le bandiere di segnalazione della partenza del percorso attrezzato da sci alpinismo Monterosa Ski/Montura Paesaggio invernale alla partenza del percorso attrezzato da sci alpinismo Monterosa Ski/Montura Salita da Ciarcerio al Colle Bettaforca sul percorso attrezzato da sci alpinismo monterosa Ski/Montura Ampia traccia di risalita sul percorso attrezzato da sci alpinismo Monterosa Ski/Montura, a disposizione di chi inizia. Marco di Bello indica uno dei numerosi cartelloni esplicativi del percorso attrezzato da sci alpinismo Monterosa Ski/Montura. Partenza secondo tratto verso il Colle Bettaforca, sul percorso attrezzato da sci alpinismo Monterosa Ski/Montura. Il ristoro Sitten, sul percorso attrezzato da sci alpinismo Monterosa Ski/Montura. Percorso attrezzato da sci alpinismo Monterosa Ski/Montura, bandiere di segnalazione nei pressi del ristoro Sitten Percorso attrezzato da sci alpinismo Monterosa Ski/Montura, la traccia di discesa a fianco della pista Betta, verso Gressoney Il punto di arrivo al Colle Bettaforca del percorso attrezzato da sci alpinismo monterosa Ski/Montura

Un’idea semplice e geniale. Creare percorsi di sci alpinismo segnati, facili e di media difficoltà, sicuri sotto ogni punto di vista e adiacenti alle piste battute di discesa. Tracciati dove chi desidera avvicinarsi a questa affascinante disciplina può muovere i primi passi senza il timore delle valanghe, concentrandosi totalmente sugli aspetti tecnici e fisici del gesto, e progredendo con rapidità.

Safety first

Due anni or sono, la direzione del comprensorio Monterosa Ski, sistema complesso di impianti e piste che unisce tre valli alpine (Ayas, Gressoney, Alagna) tra Valle d’Aosta e Piemonte, in collaborazione con il marchio Montura, ha dato vita al progetto per rispondere ad una domanda di sci alpinismo in forte crescita. I problema principale da affrontare era quello della sicurezza, legato in particolare alla natura di questi meravigliosi luoghi (caratterizzati da quote elevate, cambi atmosferici repentini, possibilità di distacchi di valanghe) in cui sciatori non ancora sufficientemente esperti avrebbero potuto avventurarsi esponendosi a rischi potenzialmente elevati.

Discesa e alpinismo a braccetto

E stato quindi necessario pensare ad una soluzione che da un lato consentisse il controllo della situazione e, dall’altro, non snaturasse la bellezza dell’attività sci alpinistica, fatta di immersione nella natura, di sana fatica e di tecnica da padroneggiare. Il tutto si è tradotto sul campo andando a disegnare le tracce di salita a fianco delle piste principali, perfettamente separate da esse, segnalate in modo evidente e “segmentate” in modo da dare ad ogni sciatore la possibilità di calibrare la propria performance sulla base dei desideri, dello stato fisico, delle condizioni atmosferiche.

Avviamento allo sci naturale

Ogni partenza ed ogni arrivo di ciascun segmento è visibilmente segnalato con appositi cartelli o bandiere, la traccia di risalita è chiaramente identificabile e allo sciatore non resta che darci dentro e accumulare metri di dislivello e di sviluppo, raggiungendo uno dopo l’altro gli scollinamenti che portano alla valle successiva. Sovente però, lo sciatore che desidera cimentarsi con le pelli è dotato di buona tecnica di discesa su fondo battuto, ma non altrettanto in neve fresca, ed è questo un limite che, il più delle volte, lo induce a rinunciare. Gli itinerari di sci alpinismo targati Monterosa Ski e Montura offrono invece la possibilità di esercitarsi in salita e scegliere una comoda discesa in pista fino al prossimo punto di partenza; oppure alternare tratti su fondo irregolare appena al di fuori della battitura a rientri su terreno uniforme, così da procedere gradualmente nella delicata fase di adattamento ad una sciata più naturale e “selvaggia” dell’usuale. Di più, una famiglia in cui i membri desiderano svolgere attività differenti, chi discesa pura e chi sci alpinismo, ha la possibilità di farlo seguendo il medesimo itinerario, non dovendosi separare per lunghe ore in attesa di rincontrasi a valle o alla baita a monte.

Lo skirama del Monterosa Ski: in verde i percorsi attrezzati di sci alpinismo.
Lo skirama del Monterosa Ski: in verde i percorsi attrezzati di sci alpinismo.

La nostra prova

Una forte nevicata nella notte ha creato le condizioni ideali per il nostro viaggio di conoscenza dei percorsi guidati di sci alpinismo del Monterosa Ski. Trenta centimetri di “fresca” invernale, nonostante la fine di Aprile, del tutto inaspettati e fortemente apprezzati. Marco di Bello, uomo Montura e promotore dell’iniziativa, mi illustra il progetto mentre saliamo con l’impianto da Frachey e Ciarcerio, punto di inizio dei percorsi verso il Colle Bettaforca a quota 2727 m. Una volta in cima, a lato della stazione a monte, individuo immediatamente i segnalatori di partenza del percorso e un cartellone esplicativo in più lingue, illustra le caratteristiche, le difficoltà e le coordinate di orientamento. Tutto molto chiaro e fruibile da parte dello sciatore.

La salita si sviluppa in un bosco non molto fitto, in un paesaggio da favola, con pendenze dapprima lievi e poi medie. Solo dopo circa mezz’ora di cammino incontriamo un breve strappo che ha il compito di saggiare la nostra tenuta fisica, solo un avvertimento, poiché dopo poche centinaia di metri di torna a salire in modo confortevole, in campo aperto, seguendo la traccia che un battipista ha appositamente approntato per gli utenti del percorso. Il paesaggio attorno è spettacolare, le cime del gruppo del Monte Rosa contornano lo scenario e la salita prosegue con buon ritmo costante, nonostante la quota cominci a farsi sentire.

Si passa dalle tracce singole intagliate nella neve nuova, appena caduta, al fondo battuto con cura dal “gatto”, ma volendo si può facilmente, e in modo totalmente sicuro, sconfinare a lato de percorso per cimentarsi nell’apertura di una nuova via di salita, come primi tracciatori. In pratica siamo come in una palestra “outdoor”, dove poter sperimentare ogni azione senza timore di rischi, con il vantaggio di poter condensare in un’ora e mezza di salita complessiva tutto il repertorio dello sci alpinista, traversi e virate comprese.

La seconda parte della salita al Colle Bettaforca si sviluppa a fianco della pista di discesa, con inizio in pendenza media, progressivamente sempre più marcata, per concludersi con un ultima impennata, proprio a ridosso dell’obiettivo, dove due bandiere sventolanti fungono da traguardo. Quota 2700, il respiro è veloce ma le gambe sono ancora buone. Ci affacciamo sulla Valle di Gressoney e abbiamo possibilità di scegliere due vie di discesa al rifugio Sitten, nostra meta per pranzo: da un lato l’invitante pista Betta, ampia e battuta, dall’altro i plateaux carichi di neve nuova dove allenarsi alla tecnica del freeride. Vince la comodità, o meglio la voglia di tirare qualche curva carving su fondo liscio e prevedibile, dal momento che la visibilità è andata progressivamente deteriorandosi, annullando i contrasti e la possibilità di riconoscere gli ostacoli del terreno.

A questo punto si potrebbe proseguire fino a fondo valle per poi risalire il versante opposto, fino al Col d’Olen, verso Alagna, ma il tempo stringe e rimandiamo la visita alla seconda tranche del percorso assistito di sci alpinismo Monterosa Ski/Montura ad una prossima uscita. In 40 minuti risaliamo al Colle Bettaforca utilizzando l’apposito percorso segnalato, per poi gettarci a capofitto nella lunga ed entusiasmante discesa che in pochi minuti ci riporta a Ciarcerio. Di qui la funicolare che conduce alla base di Frachey e al parcheggio.

Valutazioni

Fine giornata, tempo di chiacchiere e valutazioni davanti ad una birra artigianale a Champoluc. Con Marco commentiamo l’esperienza vissuta, davvero interessante e completa. Il sistema integrato tra impianti di risalita, percorsi attrezzati e segnalati di salita, piste battute per la discesa si è dimostrato estremamente razionale, intuitivo, pratico e stimolante. In questo modo sia lo sci alpinista esperto che desidera allenarsi (o uscire anche se le condizioni di rischio altrove lo impedirebbero), sia l’aspirante alle prime esperienze, hanno la possibilità di scegliere il tipo di azione più congeniale alle proprie aspettative. Un altro vantaggio evidente è quello di poter offrire diverse possibilità d’azione contemporanee ai membri dello stesso nucleo familiare o gruppo di amici sciatori: praticare sci da discesa e sci alpinismo nella medesima area, senza perdere contatto, per incontrarsi agevolmente nei punti di ritrovo alla base o al vertice della montagna. Non resta che congratularsi con la Direzione del Monterosa Ski per la coraggiosa scelta e con Montura per averci creduto fin dall’inizio. Ma soprattutto con l’amico Marco di Bello, che dell’iniziativa è il promotore, per aver avuto l’intuizione da un lato, e la perseveranza per condurla a compimento, dall’altro.

Informazioni

Per conoscere i dettagli dei percorsi di sci alpinismo attrezzati, le modalità di accesso e di acquisto dello “skipass sci alpinismo”, visualizzare le cartine degli itinerari, proseguite qui >>>


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