SCARPA Kalipè calzatura da avvicinamento 2020

La nuova SCARPA Kalipè ha sicuramente come punto di forza la qualità dei materiali e lo stile. È una calzatura da avvicinamento pensata anche per lunghe tratte e addirittura l’utilizzo in città visto il suo outfit “elegante” in pelle scamosciata. L’elevata qualità della tomaia si riconosce immediatamente: morbida e resistente al tempo stesso. Calzando la Kalipè non si avverte nessun fastidio, soprattutto nella zona dell’avanpiede che di solito è un punto debole in questo tipo di scarpe. La vestibilità della SCARPA Kalipè è piuttosto comoda e soprattutto facile da personalizzare: l’allacciatura fino in punta “extended lacing”, ripresa dalle scarpe da arrampicata e dalla mitica Mojito, permette una personalizzazione per ogni tipo di piede a collo alto o basso evitando possibili zone di compressione e, soprattutto, favorendo la massima precisione nei passaggi più tecnici. A tal proposito, sulla punta della suola si riconosce la "climbing zone" che facilita la presa del piede anche su appoggi minimali. Valore aggiunto per la tomaia è la sua naturale idrorepellenza che se combinata ai rinforzi in gomma a livello della punta e del tallone garantisce un buon livello di protezione. Internamente la fodera è in microfibra, che offre un comfort migliore, le cuciture sono piatte e non si avvertono, specialmente quelle coperte dal sottopiede (anche questo in EVA ed ergonomico). L'asola che si trova sul tallone è decisamente utile alla calzata visto che il collarino è piuttosto contenuto in questa zona. L' intersuola è completamente realizzata in EVA a media densità: al test manuale risulta piuttosto flessibile, al piede offre una piacevole sensazione di ammortizzamento e comodità sin dal primo momento, quasi una sorpresa inaspettata per una scarpa da avvicinamento. La SCARPA Kalipè nel corso della prova negozio è infatti risultata subito una calzatura da avvicinamento abbastanza anomala: molto leggera e raffinata nello stile come nei materiali. Il battistrada è stato realizzato da Vibram con la mescola Megagrip® che è ormai una garanzia in termini di sicurezza e aderenza anche in condizioni di terreno bagnato. In occasione del test condotto sulle Dolomiti di Brenta, partendo dalla località Pradel - appena sopra Molveno con una vista spettacolare sul lago più bello d'Italia anche per l'anno 2019 - siamo arrivati alla cima del Croz dell'Altissimo. Un sentiero decisamente vario con altrettante condizioni climatiche che han permesso di testare buona parte delle caratteristiche di questa scarpa. La comodità dell' intersuola in EVA è sicuramente un elemento a favore delle lunghe tratte, tuttavia, considerando le caratteristiche tecniche di questo materiale si ha per contro che la durata della scarpa è minore: come per gli pneumatici termici delle auto, si ha un'usura maggiore a favore di performance migliori. Attenzione perché sto parlando dell'intersuola e non del battistrada che invece sembra essere piuttosto solido e duraturo.

A proposito della tomaia durante l'utilizzo di lunga durata: la traspirabilità è buona ma non ottimale, stiamo parlando di un materiale che è per sua natura idrorepellente... sicuramente la fodera interna in microfibra aiuta a contenere e dissipare l'umidità del piede ma non userei la Kalipè in giornate estive piuttosto calde per escursioni impegnative. La conchiglia del tallone è piuttosto pronunciata/profonda, con il collarino che arriva appena sopra il calcagno, in base alla conformazione del mio piede, questa forma risulta piuttosto "invadente" e non ha tardato a farmi venire una grossa vescica in fase di test. Probabilmente questo si è verificato per un insieme di concause: la scarpa nuova più rigida, l'ambiente umido e la conformazione del mio calcagno... fate attenzione a questo particolare in occasione della prova in negozio. La funzionalità del battistrada è ottimale, anche su roccia bagnata. Nella fase finale dell'escursione ho avuto la possibilità di mettere alla prova la SCARPA Kalipè in passaggi su roccia e il suo comportamento è stato ottimo: caratteristica che più mi ha colpito in questa prova è stata la sensibilità. Avere una buona sensibilità a livello del piede, con al tempo stesso la garanzia della giusta protezione, significa essere più precisi e sicuri in passaggi impegnativi e non. Ovviamente essendo una scarpa bassa non è in grado di dare la stessa tutela dalle distorsioni che potrebbe garantire uno scarpone: affrontare sentieri disconnessi richiede la giusta attenzione sfruttando appunto la sensibilità e precisione in ogni appoggio.

La rullata è naturale e molto confortevole: la morbidezza dell' intersuola in EVA garantisce al tempo stesso una buona libertà di movimento per il piede sia un buon grado di ammortizzamento che non fa accusare eventuali asperità incontrate durante il cammino ma, appunto, ne risalta la percezione per un cammino più sicuro. La stabilità di questa calzatura è data in buona parte dalla tomaia, che risulta maggiormente strutturata nella sua porzione posteriore, e in parte dalla suola che è in grado di resistere alla torsione innaturale del piede, garantendo la naturale pronazione dell'avanpiede. L'idrorepellenza (non impermeabilità), si è dimostrata essere efficace nel corso dei diversi test. Il piede è risultato asciutto anche dopo un paio di ore su sentieri con erba bagnata: la tomaia tende ad impregnarsi ma l'acqua non passa oltre (almeno nei casi in cui l'ho testata). Ho utilizzato la SCARPA Kalipè anche durante una breve escursione sotto l'acqua con pozzanghere da "guadare": adottando l'opportuna cautela si può tornare a casa con i piedi asciutti, l'altezza del collare e soprattutto dell'allacciatura sono i principali limiti se si parla di affrontare pozze/ruscelli. Nel mio caso sono riuscito a tornare alla base con i piedi asciutti nonostante il tempo evitando le parti più profonde delle pozzanghere: la Kalipè sarebbe quindi ottima anche in città nei giorni di pioggia a patto che non dobbiate stare sotto l'acqua ore intere.