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Cassin X-Dream Alpine, piccozza da arrampicata su ghiaccio e alpinismo 2021

La X-Dream Alpine rappresenta l’evoluzione in chiave alpinistica dell’apprezzata piccozza X-Dream, resa ancora più efficace in alta montagna.

Sintesi

Guardando una parete verticale interamente composta di ghiaccio, liscia e senza spit, qualunque arrampicatore proverebbe un attimo di timore nell'affrontarla.

La X-Dream Alpine della Cassin non farà scomparire del tutto la paura, ma, credetemi, è lo strumento ideale per infondere una buona dose di coraggio.

Piccozza leggera ed estremamente bilanciata, ha il suo punto forte nella polivalenza e nella modularità: può essere utilizzata per l'arrampicata pura su ghiaccio (cascate) ed il dry-tooling, ma anche per escursioni alpinistiche.


Testato da:

Andrea Coden

il 09/01/2021 a Alpi Carniche

94/100

Risultati

Peso
Bilanciamento
Assemblaggio/disassemblaggio elementi
Comfort impugnatura
Durezza lama
Ergonomia design
Uso arrampicata su ghiaccio
Uso alpinistico
Regolazioni
Voto totale 94
Dati test
Data inizio : 09/01/2021 Data fine : 07/03/2021
Condizioni neve : 120 cm circa
Descrizione terreno : Ghiaccio, neve
Meteo : Soleggiato, nuvoloso, ventoso, nevoso Temperatura aria : da -10 °C a 0 °C
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Scheda tecnica

Peso (gr)
615
Materiale lama
Acciaio NiCrMo
Materiale manico
7075 Alu da 2,5 mm
Materiale puntale
7075 Alu da 6 mm
Testata
Modulare
EN 13089
Tipo 2

Le nostre valutazioni

La parola d'ordine è ghiaccio!

Per l'arrampicata su ghiaccio, specialità in cui si fondono alpinismo ed arrampicata sportiva, l'utilizzo di piccozze e ramponi è fondamentale per la progressione in parete.

Cassin, assieme alla sorella Camp, è un'azienda italiana con una secolare progettazione e produzione di attrezzatura per l'ice climbing, il dry-tooling e l'alpinismo.

L'ultimo gioiello creato dalla casa di Premana, la piccozza X-Dream Alpine, è, in realtà, un'ottimizzazione del pluripremiato modello X-Dream con una predilezione per l'alpinismo tecnico in alta quota.

Attenzione, se vi dicessi che questa piccozza è nata per le vie alpinistiche, mentirei: l'utilizzo principale, a mio giudizio, rimane quello per l'arrampicata su cascate ghiacciate. L'aggiunta di alcuni accessori, come il puntale sotto all'impugnatura ed il martello retrolama, però, strizza l'occhio a pareti nord, goulottes e vie di misto in quota.

Ma andiamo con ordine.

La X-Dream Alpine si veste di un bel colore arancione acceso che ricopre l'anima in alluminio 7075 del manico, spesso 2,5 millimetri. Al tatto è robusta, ma sorprendentemente leggera. Pesa 615 grammi. Tenuto conto che, nella quasi totalità dei casi, viene usata in coppia (per circa 1,2 chilogrammi complessivi), il carico da trasportare è esiguo. In commercio, a partire dalla sorella X-Dream, vi sono piccozze più leggere, ma si parla di poche decine di grammi di differenza, secondo me non determinanti nella scelta.

La piccozza si allunga in una sinuosa forma ricurva, essenziale per le scalate tecniche in cui si debba usare spesso l'appoggio verticale e, soprattutto, imprescindibile per evitare di ostacolare la battuta in presenza di sporgenze in parete. Molto utile, quindi, di fronte a "cavolfiori" e/o a rigonfiamenti vari del ghiaccio (generati dalla morfologia della parete rocciosa) e/o terrazzini che, affrontati con una normale piccozza da alpinismo più rettilinea, potrebbero ingenerare non pochi problemi andando ad impattare con il manico.

Cassin ha svolto un superlativo lavoro di bilanciamento: il fulcro della piccozza è esattamente al centro della lunghezza lineare del manico e, se poggiata su un qualsiasi dito, non si inclina nè verso la testa nè verso l'impugnatura. Il perfetto equilibrio favorisce, in fase di battuta, il movimento di flessione del braccio e di adduzione del polso. Lo swing risulta, quindi, molto naturale e semplice, quasi la X-Dream Alpine fosse un prolungamento dell'arto superiore.

Bilanciamento perfetto
 

La lama Ice, fornita in dotazione, è forgiata in acciaio al nichel-cromo-molibdeno (NiCrMo), particolarmente adatto a sopportare carichi elevati, urti e, soprattutto, a resistere a fatica (carico di rottura elevato). Ho notato, però, che, dopo un uso di circa 7 ore su cascate, la punta era già scheggiata. Forse mi aspettavo una durezza maggiore rispetto al ghiaccio. O forse ho semplicemente colpito la roccia sottostante senza accorgermene.

Il profilo, la dentellatura e l'angolazione della becca, abbinate all'eccezionale bilanciamento, conferiscono alla X-Dream Alpine una penetrazione precisa ed efficace nel ghiaccio senza provocare la rottura di quest'ultimo. Spesso e volentieri basta un unico colpo, ben assestato, per ottenere un aggancio sicuro ed inamovibile. Questa semplicità di perforazione del ghiaccio presenta, però, un risvolto della medaglia: mi è capitato di dover perdere tempo prezioso per l'estrazione della punta incuneata troppo in profondità. Non che sia un male, anzi. Aggancio granitico significa maggior sicurezza (anche mentale). Ma in situazioni di strapiombo e/o in cui si deve progredire celermente, potrebbe divenire un grattacapo.

La colpa, naturalmente, è anche (ed in primo luogo) dell'arrampicatore. Colpire troppo vigorosamente, può incidere il ghiaccio in maniera eccessiva. Come in tutte le ascensioni, sono necessarie armonia e misura. Consiglio, quindi, di esercitarsi un po' di tempo con la battuta, prima di affrontare vie di grado elevato.

Vi accorgerete che, anche con uno sforzo minimo, la X-Dream Alpine fora il ghiaccio in maniera netta.

Lama Ice di serie
 

Posto dietro alla lama è presente, sempre di serie, il martello, utilissimo in escursioni alpinistiche ed innestato saldamente nella testata modulare che incarna una delle caratteristiche più pregevoli della X-Dream Alpine.

Le combinazioni ad incastro degli accessori della testa sono tre: solo becca, martello e becca (di serie), paletta e becca. Tenendo conto che le lame compatibili sono di quattro tipi (Ice, Race, Total Dry e Mixte), il numero di possibili incroci aumenta. Lo smontaggio e rimontaggio della testa sono alquanto semplici e rapidi: basta utilizzare la brugola fornita in dotazione per svitare l'unica vite di bloccaggio et voilà, il gioco è fatto.

La testata presenta, inoltre, il caratteristico foro "a ciambella" per l'eventuale collegamento a moschettoni e/o asole porta piccozza degli zaini.

Durante una breve escursione alpinistica, mi sono, però, accorto di due possibili svantaggi connessi alla testa ovvero che:

  1. la stessa è alquanto ampia rispetto alla testata di una canonica piccozza da alpinismo e, quindi, potrebbe rivelarsi scomoda da stringere con presa "dall'alto" se si hanno delle mani piccole;
  2. lascia marginalmente fuoriuscire, nella parte superiore, una sezione della dentellatura, utilissima negli incastri rovesciati su ghiaccio e dry-tooling, ma che, sempre in fase di stretta "dall'alto", potrebbe provocare un eccessivo sfregamento (e conseguente lacerazione) del guanto.
Particolare della testa
 

Da ultimo il pezzo forte della X-Dream Alpine: l'impugnatura. Scheletro in alluminio 7075, spesso 6 millimetri, ricoperto da un materiale plastico rigido, al tatto non freddo, è un misto di ergonomia e regolazione che ben poche altre piccozze possono vantare.

L'ergonomia è studiata proprio per garantire alla mano il massimo della presa ed, allo stesso tempo, della comodità. Non è la mano che avvolge l'impugnatura, ma esattamente il contrario. La sensazione che ne deriva è quella di sicurezza in fase di carico del peso e padronanza al momento della battuta. Del pari, al momento dell'estrazione della piccozza dal ghiaccio, si percepiscono protezione delle nocche e controllo dello strumento, risparmiando così allo scalatore eventuali schiacciamenti e/o urti alle dita.

Anche in situazioni di neve e/o ghiaccio bagnato, l'impugnatura rimane saldamente ancorata alla mano. Suggerisco, comunque, di acquistare un sistema snodabile ed elasticizzato di fettucce per assicurare le piccozze all'imbrago. Eviterete, così, qualsiasi possibilità di far piombare a terra gli attrezzi, ma, soprattutto, di infilzare qualcuno sotto di voi.

L'impugnatura poggia sulla parete di ghiaccio
 

La regolazione dell'impugnatura della X-Dream Alpine è ripartita in più settori strategici.

In primo luogo, l'inclinazione globale dell'impugnatura rispetto all'asse verticale (della parete) può essere variata a seconda del tipo di arrampicata da intraprendere, tramite un meccanismo posto all'altezza della giunzione col manico e sempre utilizzando la brugola in dotazione. Due le modalità previste: ice con angoli più acuti di 48° (impugnatura) e 100° (becca) nonchè dry con angolazioni, rispettivamente, di 56° e 105° per una maggiore trazione verso il basso e comodità nelle sospensioni.

Da notare, inoltre, che, adiacente al sistema di variazione dell'inclinazione, è presente una linguetta sulla quale si può posare il pugno stretto attorno al manico nei casi di piolet traction con piccozza fissa nello stesso punto in cui è stata conficcata. Un accorgimento tanto semplice quanto geniale poichè permette di sfruttare, di fatto, un'impugnatura secondaria superiore. Il nastro X-Grip 2, che ricopre la sezione del manico subito sopra alla linguetta, aumenta l'attrito del guanto e, quindi, il grip della mano.

Giunzione tra manico ed impugnatura con scelta inclinazione ice o dry
 

In secondo luogo, la possibilità di inserire, all'altezza tra dito indice e medio, uno tra la coppia di supplementi in materiale plastico solido (entrambi inclusi nella confezione) con cui registrare e rafforzare la presa della mano sull'elsa. X-Finger Small e X-Finger Large, così si chiamano a seconda della lunghezza, per me sono fondamentali: in fase di trazione verso il basso della piccozza mi permettono di agganciare in maniera granitica l'impugnatura e di impedire eventuali scorrimenti del pugno verso l'alto od il basso. Per intenderci, la sensazione si avvicina molto a quella di intreccio delle dita tra loro anche se riferibile ad una sola falange.

Particolare dell'X-Finger Large
 

In terzo ed ultimo luogo, il riduttore X-Rest ed il puntale, entrambi posti in fondo all'impugnatura.

Il primo è un componente facoltativo destinato a diminuire (di 5 millimetri) lo spazio tra mignolo e fondo dell'elsa e, quindi, evitare, assieme, all'X-Finger mediano, lo scivolamento del pugno dalla posizione originaria. Da utilizzare se avete, come il sottoscritto, mani non particolarmente grandi.

Il secondo è una di quelle aggiunte dirette ad ottimizzare la X-Dream Alpine per l'alpinismo. In alluminio 7075, spesso 6 millimetri, è un valido aiuto in situazioni di riposo durante l'arrampicata su ghiaccio perchè, a seguito di battuta, consente di incastrare la piccozza nella perete a livello dell'impugnatura e trasformarla, così, in una sorta di maniglia. A ciò contribuisce anche la lieve dentellatura limitrofa al puntale stesso. Fondamentale, naturalmente, anche come punto di perforazione della neve o del ghiaccio quando la piccozza è impugnata dall'alto, in situazioni di progressione a piedi su ghiacciaio o misto.

Il puntale incorpora, al pari dell'elsa, un occhièllo, finalizzato all'inserimento di moschettoni collegati alle fettucce di sicurezza. Un maggior diametro del foro sarebbe stato probabilmente più comodo per l'aggancio di moschettoni di grosso calibro.

X-Rest e puntale
 

Evidenzio infine che, al contrario di quanto affermato dalla Cassin sulla pagina web della X-Dream Alpine, nella confezione non è incluso l'X-Trigger Fast ovvero il terzo appoggio che, nella gemella X-Dream, è situato a metà manico.

 

Destinazione e consigli d'uso

La X-Dream Alpine della Cassin è una piccozza adatta ai puristi delle cascate di ghiaccio che non disdegnano anche escursioni alpinistiche tecniche in alta quota.

Il massimo della resa si ha con l'arrampicata su ghiaccio, pareti nord e/o goulottes a prescindere dalla posizione geografica delle stesse. Se, infatti, per raggiungere la parete, è necessario attraversare un ghiacciaio o, comunque, un terreno misto (neve, ghiaccio, roccia), la X-Dream Alpine potrà essere ampiamente sfruttata come piccozza da avvicinamento alpinistico.

L'estrema modularità della testa permette, comunque, di impiegare questa piccozza anche per arrampicate su ghiaccio di alto grado e/o per il dry-tooling. Basterà, infatti, eventualmente rimuovere il martello (e/o la paletta) dal retrolama, cambiare la becca ice con quella total dry o race o mixte ed avrete fra le mani un attrezzo con la giusta dose di aggressività per i percorsi più impegnativi.

La ritengo non funzionale, invece, alle lunghe escursioni prettamente alpinistiche dove la classica piccozza lineare è ancora padrona. La lunghezza non eccessiva, la forma ricurva e l'ampia testata, infatti, non garantiscono, a mio parere, il giusto comfort per un suo utilizzo prolungato.

La X-Dream Alpine può essere brandita da agonisti ed esperti dell'arrampicata sul ghiaccio e/o del dry-tooling e/o alpinismo tecnico, ma anche e soprattutto dai neofiti di queste specialità sportive. L'eccellente bilanciamento, l'ergonomia dell'impugnatura e la semplicità e naturalezza con cui si esegue la battuta, infatti, rendono questa piccozza idonea all'uso amatoriale e ludico di chi vuole approcciarsi per la prima volta ad una parete di ghiaccio.

Non dimenticate che uno dei più grandi alpinisti e scalatori italiani asseriva: «Io chiedo a una scalata non solamente le difficoltà ma una bellezza di linee».

LEGGI TUTTO
Marca Camp
Modello:X-Dream Alpine
Attività:Arrampicata su ghiaccio, alpinismo
Utilizzatore:

Esperto

 

Principiante

 

Amatore

 

Agonista

 
Anno:2021

Dice l'azienda

La versione Alpine monta di serie alcuni accessori per un utilizzo maggiormente alpinistico: la lama Ice e il martello ne fanno la scelta ideale per pareti nord, goulottes e vie di misto in quota.

L’impugnatura con puntale garantisce una maggiore stabilità quando la piccozza viene usata in appoggio verticale, mentre l’ X-Trigger Fast ottimizza l’uso su terreni di qualsiasi angolazione.

Con la X-Dream Alpine è come avere due piccozze in una. La polivalenza è garantita dalle lame intercambiabili e soprattutto dall’impugnatura brevettata a inclinazione variabile: un capolavoro di ergonomia in materiale ultraresistente anche alle più basse temperature. Una semplice chiave a brugola, inclusa nella confezione, permette di variare rapidamente l’inclinazione dell’impugnatura e della lama rispetto alla verticale, portando l’X-Dream Alpine dalla configurazione Ice a quella Dry.

La configurazione Ice, con angoli rispettivamente di 48° e 100°, assicura una battuta più naturale e una straordinaria penetrazione mentre la configurazione Dry, con angoli di 60° e 105° (geometria più chiusa), garantisce una maggior trazione verso il basso consentendo gli agganci più complessi e assicurando un’eccezionale comodità di presa nelle sospensioni.

A livello dell’impugnatura, gli speciali inserti intercambiabili e rovesciabili X-Finger Small e X-Finger Large permettono una regolazione micrometrica a livello del dito indice, mentre l’inserto X-Rest consente di ridurre di 5 mm la lunghezza dell’elsa.

Le lame, caratterizzate dall’eccezionale penetrazione che da sempre distingue gli attrezzi CASSIN, garantiscono eccellenti prestazioni anche su roccia: la lama Ice di serie è ottimizzata per una battuta più precisa ed efficace; la lama Mixte è la più versatile e le lame Race e Total Dry, montate in abbinamento all’impugnatura X-Dream senza puntale, sono il non plus ultra per il misto, il dry-tooling estremo e le competizioni.

Testato a:
Alpi Carniche

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