outdoortest.it GUIDA ALL'ACQUISTO DEI TUOI ATTREZZI SPORTIVI
OUTDOORTEST

TORNA AL MAGAZINE

Crema protettiva in montagna: quando e come usarla

Quale crema solare scegliere e perchè è fondamentale in montagna

Scritto il
da Redazione outdoortest.it

Diciamoci la verità: per pigrizia, per leggerezza, per superficialità, spesso d’estate dimentichiamo di usare la crema protettiva in montagna. Sbagliamo e non poco. Ne conseguono quelle famose scottature, assolutamente antiestetiche e talvolta ridicole (avete presente i segni degli spallacci dello zaino misti a quelli dello scollo della maglietta e alle stanghette degli occhiali da sole?), ma soprattutto facciamo un danno alla nostra pelle e non solo nell’immediato. Ne abbiamo parlato con la Dottoressa Antonella Bergamo, Dermatologa e Medico di Montagna, presidente della Commissione Medica del Cai Sat (Trentino) e Vicepresidente della Società Italiana Medicina di Montagna. Ci ha spiegato perché la crema protettiva è fondamentale, quale scegliere per l’utilizzo in montagna, quando e come metterla.

 

 

Il colore della pelle è il risultato di un adattamento ambientale dovuto alla necessità di difendersi dai raggi ultravioletti. Questi ultimi, suddivisi in UVA ed UVB, sono una parte pericolosa e subdola della luce solare, perché non si vedono e non si avvertono. Non stiamo demonizzando il sole che è vita, gioia, calore e ottimismo, ma facili accorgimenti ci permetteranno di goderne i  pregi e minimizzarne i danni. 


PELLE, SOLE E MONTAGNA

L’intensità dei raggi Ultravioletti in quota aumenta del 10%-12% ogni 1000 mt rispetto al livello del mare a causa dell’assottigliarsi dell’atmosfera; il ghiaccio e la neve ne aumentano l’effetto riflettendoli sino all’80%. Tra gli effetti dannosi immediati c’è l’ustione, il risveglio dell’herpes e l’oftalmia nivalis (cecità temporanea), mentre solo dopo anni si evidenziano i danni cronici: il fotoinvecchiamento con la comparsa di lesioni pretumorali e tumorali. Negli ultimi anni, in seguito al rialzo termico terrestre, sono in aumento i tumori della pelle in generale ma soprattutto il melanoma. Quest’ultimo vede la sua origine da un connubio tra le mutazioni indotte dal sole ed una base genetica.

Le difese naturali della pelle tramite l’aumento della pigmentazione e l’ispessimento dello strato corneo non sono sufficienti. La crema protettiva, che assorbe o devia i raggi incidenti, va da un fattore di protezione minimo di 15 ad uno massimo di 50+, ma non esiste alcun prodotto che garantisca una protezione totale.  L’uso corretto della crema protettiva con filtri alti o molto alti è d’obbligo in quota.

Quando il cielo è coperto ma si intravede un accenno di sole, il 90% delle radiazioni attraversa la coltre nuvolosa. L’UV Index esprime il livello della radiazione ultravioletta incidente. Esso esprime la quantità di UVB contenuti nella radiazione solare in un particolare luogo ed istante: 1-2 basso, 3-4-5 moderato, 6-7 alto, 8-9-10 molto alto, 11+ estremo. La protezione data dalle creme protettive dalla radiazione ultravioletta B è descritta dal valore SPF (dall’ inglese Sun Protection Factor). In montagna 50+ è il valore di protezione indicato come efficace. Il sistema «UVA Star Rating» descrive invece il livello di protezione nei confronti dei raggi UVA.


QUALE CREMA PROTETTIVA IN MONTAGNA?

Usare una protezione è quindi fondamentale durante tutte le nostre attività all’esterno. Ma quale crema usare? Una buona crema ha un fattore di protezione costante nel tempo. Agisce in modo preciso ostacolando sia le radiazioni UVB sia quelle UVA. Garantisce grande protezione e leggerezza sulla pelle. La crema ottimale è anche sicura, cioè evita l’assorbimento della propria parte filtrante attraverso la cute. Deve avere un’ottima efficienza protettiva e buona tollerabilità e sicurezza di impiego. Caratteristiche queste che la rendono ideale soprattutto per bambini e per pelli molto sensibili. C’è una nuova efficace tecnologia costituita da una finissima rete di molecole lipofiliche che legano i filtri solari intrappolandoli e facilitano l’assorbimento delle sostanze funzionali.

Un ottimale livello di idratazione della pelle è indice di integrità della barriera cutanea, che con alta probabilità viene compromessa durante l’esposizione solare. I prodotti più adatti, dedicati a viso e collo, sono arricchiti con una speciale miscela di molecole di acido ialuronico a differente peso molecolare. Tale tecnologia è appositamente studiata per contrastare la formazione di rughe e altri segni di invecchiamento cutaneo causati dal sole.


QUANDO E COME METTERE LA CREMA PROTETTIVA

La crema va messa 30 minuti  prima dell’esposizione e ripetuta ogni 3-4 ore comprese orecchie, nuca e cuoio capelluto per chi non ha capelli. Le labbra richiedono una applicazione più frequente. L’abbigliamento adeguato, in associazione o in alternativa alla crema, può dare una schermatura totale, purché il tessuto sia a trama fitta: dove non passa la luce non passano gli ultravioletti. Il cappello deve essere a tesa larga per coprire orecchie e collo. Gli occhiali in quota sono da preferire con blocco UV 4-5 meglio ancora se a specchio.

Buona montagna!

 

Dr.ssa Antonella Bergamo
Dermatologa e Medico di Montagna

 

 

Foto Chris Hayashi su Unsplash


Potrebbero interessarti anche

Altracom s.a.s. di Alfredo Tradati - via Buonarroti 77 I-20063 Cernusco s/N (MI) - P.IVA 05019050961 - info@altracom.eu - Outdoortest.it è una testata giornalistica registrata con Aut.Trib.di Milano n. 127/2020. Direttore Responsabile: Alfredo Tradati

Made by

Pin It on Pinterest