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Manni Moelgg sbanca Zagabria

Terza vittoria in carriera per l'altoatesino, la sua migliore stagione di sempre

alfredo tradati Scritto il
da Alfredo Tradati

5/1/2017. Manfred Moelgg, altoatesino di San Vigilio di Marebbe e veterano tra gli azzurri, torna alla vittoria in Coppa dopo otto anni. E lo fa con due manche perentorie, precise, sicure, nonostante le raffiche di vento e la scarsa visibilità a tratti nella seconda prova.

Nella giornata che vede trionfare la determinazione e la maturità di Moelgg, spiccano per contro le prove discontinue e sotto tono dei due extraterrestri Hirscher e Kristoffersen. Completamente deconcentrato il primo, autore di una seconda manche colma di errori e relativi recuperi non efficaci, tanto da chiudere al sesto posto; mai completamente a suo agio il secondo che, nonostante non sia riuscito, se non a sprazzi, a far trasparire la sua proverbiale maestria, agguanta comunque il terzo gradino del podio e mantiene il passo in classifica di specialità.

Tra i due, ottimo il ritorno di Felix Neureuther che ha dato prova di un pieno recupero fisico e tecnico, tanto da riproporsi di diritto tra i favoriti delle prossime classiche dello slalom.

In casa Italia, dietro allo splendido Manfred Moelgg, da annotare una buona seconda manche di Stefano Gross che riabilita, perlomeno in parte, un’opaca prima frazione, chiudendo al 10° posto. Riccardo Tonetti prova a fare lo stesso e quasi ci riesce, risalendo dalla 30° alla 17° posizione.

Le pagelle degli azzurri

  • Manfred Moelgg 10 (10 mentalità, 10 prestazione). Che dire di più quando un atleta maturo riesce a mettere in scena l’intero repertorio di 250 gare di Coppa del Mondo?
  • Stefano Gross 6 (5 tattica, 7 prestazione). Una prima manche da buttare e una seconda rischiata al punto giusto. Raggiunge la sufficienza, ma per un atleta da podio come lui, non ci si può accontentare;
  • Riccardo Tonetti 5 (5 tattica, 5 prestazione). Ancora troppo divario tra l’atteggiamento mentale della prima e della seconda manche. E ancora troppi errori dal difficile recupero;
  • Giuliano Razzoli 5 (6 mentalità, 4 prestazione). Una prima manche positiva, con buone sensazioni, controllata per non commettere errori e puntare alla conclusione di una gara utile. Poi l’inforcata all’inizio della seconda ci sta, fa parte del gioco…;
  • Altri azzurri: missing in action

 


La collina di Sljeme, a venti minuti di strada dal centro, ospita la pista Crveni, sede di uno slalom ormai classico dove gli azzurri hanno sempre ben figurato e più volte vinto.

Lo spettacolo qui è offerto non solo dai migliori atleti del circuito, ma anche del folto pubblico che, soprattutto nella seconda manche delle ore 18, migra in massa dalla città sui mezzi pubblici per ammirare i campioni dello slalom e, tra di essi, sostenere l’inossidabile idolo locale Ivica Kostelic che non intende mollare, nonostante l’età, l’attuale stato di forma e i numeri di partenza proibitivi.

La neve tanto attesa fin dall’inizio di stagione, e mai arrivata, ha scelto di fare la sua comparsa proprio oggi, andando a disturbare non solo la visibilità dei migliori partenti, ma contribuendo in modo sensibile a deteriorare un manto nevoso perfetto alla vigilia, poi via via sempre più discontinuo e insidioso.

1° manche

Ne hanno fatto le spese nella prima manche anche i due big indiscussi della disciplina, Marcel Hirscher (4°) e Henrik Kristofferesen (6°) che, sebbene in modi differenti, non sono stati in grado di esprimere appieno il rispettivo potenziale che ben conosciamo. Ne hanno approfittato atleti giovani e senatori, l’austriaco Manuel Feller (primo a metà gara), l’highlander transalpino Julien Lizeroux (secondo), l’inaspettato statunitense Mark Engel (3° con il pettorale 45), l’atteso e super costante azzurro Manfred Moelgg (5°) e il giovane elvetico Daniel Yule (6°). Pinturault ci prova fino a metà manche, poi stacca il piede e rimedia un onesto 10° posto provvisorio.

Manche male interpretata quella di Stefano Gross, pettorale 2 (24° a metà gara), con il freno tirato e molteplici arretramenti di assetto mai completamente recuperati. Più dignitosa invece la prova di Giuliano Razzoli (19°) che ha scelto di non rischiare per poter capitalizzare un risultato utile a fine giornata e non perdere così ulteriori posizioni nel ranking mondiale. Qualifica strappata con i denti da Riccardo Tonetti, autore di macroscopici errori e qualche sprazzo di buon sci.

Non qualificati gli altri azzurri, Thaler, Sala, Ronci, Ballerin, mai a proprio agio nelle 72 porte del lungo, primo tracciato, dell’americano Looked.


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