Che Axel Lund Svindal fosse tornato per essere protagonista era evidente. Che avesse già raggiunto questo stato di forma, nemmeno il suo compagno di squadra e di camera Kjetil Jansrud se lo immaginava.
All’esordio stagionale nella velocità, archiviata la rottura del tendine d’Achille di un anno fa’, il “vichingo attaccante” numero uno ha messo in scena due prove superbe, per potenza, tattica e feeling, centrando due vittorie molto importanti, e non solo per il morale.
Con il week end canadese, Svindal manda lo stesso messaggio a molteplici destinatari. Primo tra tutti, Marcel Hirscher, che sulla strada per la conquista della sua quinta Coppa da primato, lo troverà ben determinato ad impedirgliela. Poi a Jansrud, che non s’illuda di poter tornare ad essere protagonista con facilità, facendo i conti senza l’oste. E infine a tutti gli altri (e sono molti) pretendenti al trono, austriaci, italiani, francesi, americani, svizzeri.
Su questa pista, il norvegese ha vinto 8 volte dal 2005 a testimonianza, come afferma personalmente, di gradire il tracciato ma sopratutto la neve nordica, così simile a quella di casa sua.
Se Svindal è stato grande, Peter Fill non da meno. Un secondo e un terzo posto spettacolari non già per il risultato in se’, ma per l’atteggiamento messo in scena, il feeling e la sicurezza che alimentano legittime, ulteriori speranze per il resto della stagione.
Una nota di colore a nome Kristian Ghedina (via Sms) al termine della telecronaca di sabato: “… oggi con questa pista e questo sole che non ho mai trovato in tutti gli anni che ho corso in Canada, avrei potuto fare una gran bella gara anch’io. Ciao. Ghedo”
Settimana prossima, a Beaver Creek, la situazione sarà diversa, con una pista decisamente più difficile, che metterà in luce le doti di molti altri atleti, ma c’è da scommettere che Svindal sarà ancora protagonista.
