Enervit è con Simone Moro nella prossima scalata nel posto più freddo della Terra con temperature che arrivano fino a -70°, alla volta del Pik Pobeda, una vetta alta 3.003 metri in Siberia. La spedizione è partita ieri dall’aeroporto di Orio al Serio di Bergamo: fanno parte del team, tutto italiano, anche Tamara Lunger, compagna di cordata, Matteo Zanga fotografo, e Filippo Valoti Alebardi reporter italo russo. Italiana è anche Enervit, azienda leader nell’integrazione sportiva e nell’alimentazione funzionale, che sarà al fianco di Simone Moro.
Enervit ha supportato e supporta tutt’oggi, numerosi atleti che hanno fatto e continuano a fare la storia dello sport, di endurance e non solo. L’alpinista Moro, che già aveva collaborato con Enervit nel 1994, in questa spedizione si avvale, oltre che di prodotti mirati per affrontare un obiettivo e una situazione climatica così impegnativa ed estrema, del supporto e della consulenza dell’Equipe Enervit. Il team scientifico di professionisti del settore, come biologi, medici, nutrizionisti, specialisti in medicina dello sport, esperti nell’allenamento e nella preparazione atletica.
Il legame fra Enervit e il mondo della montagna ha radici profonde e risale alle imprese di Reinhold Messner, nelle scalate senza ossigeno ai quattordici 8000. Oggi con Simone Moro Enervit si appresta a vivere una nuova pagina di sport. Un’esperienza di grande valore, sia dal punto di vista umano sia scientifico, in quanto il fisico di Simone Moro a quelle temperature sarà sottoposto a duro stress, anche mentale.
A questo proposito Moro ha raccontato a DeeJay Training Center, ospite nella trasmissione condotta da Linus, dedicata agli sport di endurance in onda su Radio DeeJay ogni domenica alle ore 12: “Oltre a carne di renna e pesce affumicato, ci alimenteremo bene e integreremo durante lo sforzo fisico per essere efficienti. Faccio da tester per l’Equipe Enervit. Ci baseremo tanto anche sugli integratori perché qua la performance sarà molto più veloce rispetto ai tre mesi o alla settimana di scalata. Qui dovremo essere veloci: avremo 5-6 ore di luce e non dovremo rimanere fuori di notte”.