outdoortest.it GUIDA ALL'ACQUISTO DEI TUOI ATTREZZI SPORTIVI
OUTDOORTEST

TORNA AL MAGAZINE

Atleta, fotografa, designer: ecco a voi Martiskka!

Fatti ispirare dall'esplosione di energia di un'atleta dai mille volti

Scritto il
da Luca Tessore

Martina Valmassoi in arte Martiskka. Sì, in arte, perché lei è l’atleta che più di chiunque sa stare sia davanti che dietro all’obbiettivo, con il giusto estro artistico per dare vita a coloratissimi capi per il trail running.

foto di Philipp Reiter

Fotografa e atleta, capace di correre la TDS (145 chilometri e 9100 metri di dislivello in 22 ore e 42 minuti) arrivare 1° donna, della nazionalità italiana (uomini compresi) e 13° assoluta e, il giorno dopo macinare nuovamente dislivello, questa volta con una macchina fotografica in mano, per immortalare atleti come lei.

foto di Jordi Saragossa

Per Martina la resistenza e le capacità sportive non sono nate dal nulla: a 3 anni iniziò con lo sci di fondo, a 17 anni cambiò rotta incuriosita dalla mamma che faceva sci alpinismo, e dopo soltanto 1 anno e mezzo faceva gia’ parte della nazionale di sci alpinismo. L’anno scorso stabilì il record di maggior dislivello sugli sci in 24 ore compiendo 17.645 metri su e giù, per 25 volte, lungo un itinerario in località M. Agudo, nel suo amato Cadore. Dietro il suo sorriso genuino e scanzonato si cela una professionista che ha dimostrato in questi anni di sapere il fatto suo; noi abbiamo voluto farle qualche domanda per conoscerla meglio e scoprire il segreto dei suoi super poteri!

E’ nato prima l’uovo o la gallina :-)…? In pratica è nata prima Martina fotografa di sport di montagna o Martina atleta?

Prima Martina atleta, poi la fotografia è subentrata più tardi. Se andavo a sciare, correre o camminare, mi piaceva l’idea di portare a casa qualche cosa di un po’ più bello della foto con il cellulare. Diciamo che al tempo i telefoni non avevano le prestazioni di oggi, quindi per avere una bella foto ci voleva la macchina fotografica; in realtà ho sempre avuto la passione di fare foto, nelle gite scolastiche mi portavo sempre dietro le classiche kodak usa e getta.

foto di Enrico Cappellari
Molte ragazze che ti seguono rimangono affascinate dalle tue prestazioni, (dietro c’è lavoro indubbiamente) ma c’è qualche consiglio che potresti dare a chi vorrebbe partecipare a queste gare così dure?

Ho fatto tante esperienze nella mia vita, e tante volte poi non ci ho provato. Penso che, comunque, se uno vuole andare un po’ oltre a quello che già fa, ed è curioso, deve provarci in qualche maniera. Tante volte uno non ci prova perché il progetto è qualche cosa di difficilmente realizzabile o perché è una cosa che spaventa o perché ci sono varie complicazioni. Tante volte non bisogna aspettare di essere pronti di fare qualche cosa, perché magari non si arriva a termine, ma già il fatto di essersi messo in gioco è  positivo. Ovviamente, uno deve essere consapevole di quelle che sono le proprie capacità, ovviamente non è che domani vado in Yosemite e provo a scalare El Capitan; però si può anche osare, sparare lungo, a volte è proprio in queste cose che non si è mai fatto, a volte anche estreme, senza esperienza, che poi in realtà cresci. Può andare male anche diverse volte, ad un certo punto andrà bene, e mal che vada capisci se la cosa ti appassiona davvero oppure no. Io sono sempre della filosofia che bisogna provare, non badare di ciò che pensano gli altri, alla fine alla gente non importa di cosa fai tu, l’importante è che piaccia a te! Se questa è una cosa che ti stimola, che ti crea curiosità, e che ti lascia qual cosa, un desiderio di provarci ancora allora è ok. Se è soltanto per far vedere che stai facendo qualcosa, allora sono motivazioni diverse, sbagliate e difficilmente porti a termine qualche cosa se lo fai soltanto perché gli altri lo fanno o perché pensi che tu debba provare una determinata cosa….devi sentirtelo dentro!

Fare una gara da 15 chilometri a manetta non è più facile che fare un’ultra, sono cose diverse, devi capire cosa ti piace. Sicuramente per preparare un’ultra devi investire molto più tempo per prepararti, se vuoi sopravvivere e godertela, devi aver speso tanto tempo nella preparazione.”

foto di Daniele Molineris
Segui tabelle o allenamenti particolari?

Mi sono sempre allenata da sola. La mia esperienza nella preparazione per le gare di scialpinismo l’ho trasferita per il trail. Sembra che faccia le cose a caso, in realtà ho letto molti libri, mi piace studiare e sperimentare quello che scopro. Quest’anno, da luglio, mi appoggio ad un amico che mi aiuta per le sessioni di qualità. Mi piace perché è più uno scambio, che un vero e proprio rapporto coach e atleta.

foto di Martina Valmassoi
Trovi che in sport così da “uomini” ci siano vantaggi o svantaggi per le donne? Quali sono?

Tante volte ci sono poche donne perché se non sei cresciuta in montagna come me, fai fatica ad allenarti da sola. Spesso mi chiedono come faccia ad uscire ad allenarmi da sola, ma alla fine è questione di abitudine, ci si arriva per gradi. Sarebbe bello fare dei training camp dedicati alle donne, così da far prendere consapevolezza della propria autonomia.

Poi, se si parla delle gare nello specifico, sicuramente il fatto che il montepremi sia molto minore rispetto a quello degli uomini non gioca a favore; se tu dai valore alle donne che partecipano, sicuramente il numero crescerà. Per fortuna alle gare importanti piano piano stiamo arrivando ad una sorta di parità. Anche perché si è visto che nelle ultra si abbassa notevolmente il divario tra uomo e donna, alla TDS sono arrivata prima italiana uomini inclusi.”

foto di Jordi Saragossa
Quando ti fotografano hai sempre il sorriso, questo penso piaccia molto alla gente.

Mi piace quello che faccio, quindi mi è naturale sorridere poi, ovviamente, ci sono momenti che stringo i denti. Per esempio le ultime 6 ore della TDS ho fatto molta fatica, ed ero un po’ più seria (ndr. ride)”.

foto di Philipp Reiter
Hai già in mente i tuoi obbiettivi invernali?

No, vado molto a vista. Sicuramente lavorerò come fotografa per la coppa del Mondo come gli anni scorsi. Poi spero che ci sia un buon inverno, che si possa sciare, perché è quello che mi piace fare. Se ci saranno le giuste condizioni arriveranno anche le gare, che mi serviranno da allenamento. Ormai per me le gare non sono più una priorità, le gare sono diventate la scusa per fare ciò che mi piace: andare in montagna, correre e pedalare in bici.”

foto di Jordi Saragossa

Sei poliedrica, atleta, fotografa e gestisci diverse pagine social inclusa la tua…hai fatto di una passione molto più che un semplice lavoro.

Cosa miglioreresti nelle gare o nel mondo della montagna che vivi tu?

Ho fatto diverse esperienze lavorative in passato, i social possono essere una bella cosa, mi fa molto piacere ricevere ancora adesso messaggi di gente che ho stimolato a buttarsi in nuove esperienze, quindi questa parte dei social mi piace, perché è l’impatto positivo dei social. Sono sempre stata onesta e sincera su quello che faccio, non ti “vendo” chi non sono. Bisogna avere la propria consapevolezza di quello che si fa, del proprio universo. Quello che si vede online è uno specchio di ciò che si fa. Quindi, non si deve prendere troppo seriamente le cose che si vedono sui social, cercando di passarci meno tempo possibile perché alla fine ti perdi tante altre cose!

Una cosa che non mi piace tanto della montagna di oggi è che tanti ci vanno per far vedere che loro vanno in montagna, lo stesso vale per il mare o qualsiasi altro ambito. Bisogna apprezzare il fatto di poter viaggiare per vedere un luogo, non con il fine di postarlo. Stessa cosa vale per le gare, una persona deve volerle fare perché ti stimolano e non perché altri le fanno e tu non vuoi essere da meno.

foto di Martina Valmassoi

Mi spiace che la montagna venga sfruttata come il Duomo di Milano, che diventa soltanto un posto dove andare a fare la foto. La comodità e il facile accesso sicuramente aiutano queste dinamiche, di contro, per fortuna, rimangono luoghi per pochi e sono contenta che la montagna faccia questo tipo di selezione.”


Potrebbero interessarti anche

Altracom s.a.s. di Alfredo Tradati - via Buonarroti 77 I-20063 Cernusco s/N (MI) - P.IVA 05019050961 - info@altracom.eu - Outdoortest.it è una testata giornalistica registrata con Aut.Trib.di Milano n. 127/2020. Direttore Responsabile: Alfredo Tradati

Made by

Pin It on Pinterest