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UTMB, un viaggio per “moderni esploratori”

La nostra esperienza all' ultra trail del Monte Bianco

Letizia Scritto il
da Letizia Ortalli

© UTMB® - photo : Franck Oddoux © UTMB® - photo : Franck Oddoux © UTMB® - photo : Pascal Tournaire © UTMB® - photo : Laurent Salino © UTMB® - photo : Pascal Tournaire © UTMB® - photo : Pascal Tournaire

Un dietro le quinte fatto non solo di “giganti” della corsa, ma di amicizia, emozioni fortissime ed uno scenario che parla da sè.

Un evento alla sua 15esima edizione, collaudato e tanto amato dal pubblico e dai trail runner di tutte le nazioni, quest’anno per la prima volta grazie a  SCARPA e Vibram ho la possibilità di vivere questo evento anche io.

L’idea è quella di seguire gli atleti del Vibram Trail Running team “ordinary people being extraordinary” durante l’UTMB, la gara più impegnativa in programma 171km per 10.000m di dislivello positivo, solo a leggere questi numeri sento i brividi.

 

Ore 18.00 di venerdì 31 agosto, è tutto pronto per la partenza, una musica dal tono epico accompagna i primi passi di questi moderni esploratori, la piazza è gremita, si fa quasi fatica a passare da una parte all’altra tutto è pronto per il magico “GO”, la tensione si alza e tutti salutano con gli applausi più sinceri i partecipanti, è ora di partire per il tour del Monte Bianco.

Li seguiamo tra le varie tappe più facilmente raggiungibili, Le Delevret, les Contamines e Notre Dame de la Gorges, i gruppi di testa procedono a “passo di alieno”, nelle posizioni più arretrate i gruppi si compattano e con tutta la grinta che hanno in corpo non smettono di lottare per portare a termine il raggiungimento del sogno.

Cerchiamo di dare tutto il nostro supporto ai ragazzi in gara, siamo qui per il team Vibram, ma il nostro tifo non ha bandiera e tra applausi ed incitamenti, vedo nei loro volti la fatica e la soddisfazione di chi ce la sta facendo davvero, della speranza di chi sta coronando un sogno; qualche atleta sorride, qualcuno ringrazia e qualcuno preferisce procedere a sguardo basso.

Si è fatto tardi e abbiamo perso la voce, per noi è tempo di andare a dormire, l’indomani ci aspettano gli ultimi passaggi prima del traguardo.

 

La sveglia suona presto e ci prepariamo a seguire le ultime tappe, apro la finestra ed in quota la neve ha imbiancato le cime, il mio pensiero va subito ai ragazzi in gara, cosa avranno passato questa notte? Facciamo un check alla classifica, i favoriti gli americani che tanto correvano sono passati dietro, Kilian si è ritirato e le ragazze italiane Francesca Canepa e Katia Fori stanno andando davvero alla grande.

In testa ora è Xavier Thevenard, già vincitore di altre due edizioni, procede la sua gara con un passo leggero, sicuro e senza esitazioni, lo seguiamo nelle ultime tappe che portano al traguardo.

Il lavoro di squadra che c’è dietro ad una gara di questo tipo è fondamentale, ai ristori i supporter si occupano degli atleti, hanno dei gesti rituali che eseguono ad ogni cambio, c’è il cibo, i sali, borraccia e maglietta, e finalmente per quei lunghissimi 5 minuti gli atleti si spengono e si affidano completamente nelle loro mani per poi riaccendersi e ripartire per il loro viaggio.

 

Arriviamo al traguardo per aspettare i vincitori, in 20 ore e 44 min Xavier è primo, tra applausi, lacrime e complimenti, un inchino e il passaggio per salutare il suo pubblico che l’ha seguito durante tutta la gara, l’emozione è alle stelle, sono 10 minuti tutti per lui, se li gode, oggi ha portato a casa un sogno.

Segue l’intervista di rito al traguardo in cui in religioso silenzio tutta Chamonix si ferma per sentire le sue parole, una gara fatta bene, studiata nei dettagli, senza intoppi, in cui tutto è girato per il verso giusto, finalmente.

Aspettiamo l’arrivo di Robert Hajnal, romeno partito con l’obiettivo di entrare nei 10 e finito con un gran podio, sorride portando fiero la sua bandiera, tra il pubblico la madre che lo aspetta a braccia aperte, che emozione.

Terzo lo spagnolo Jordi Gamito con la sua carica di energia infiamma la piazza; ed un tanto bramato settimo posto di Stefano Ruzza, primo degli italiani e atleta del Team Vibram.

Tra le donne il primo grande successo italiano, Francesca Canepa si è presa ciò che le aspettava seguita da Uxue Fraile Azpeitia del Team Vibram (entrambe con ai piedi rispettivamente le Scarpa Spin e Spin RS che abbiamo testato anche noi) e Jocelyne Pauly. Katia Fori è in quinta posizione.

UTMB è una gara, difficile, con un finale mai scritto, severa, lunga, che mette alla prova il fisico e soprattutto la testa che in questo sforzo deve mantenersi sempre lucida per dosare le forze, per appoggiare il piede nel posto giusto, per non mollare.

Non ci solo atleti che finiscono in 20 ore, ma anche persone normali che decidono di incamminarsi impiegando anche più di 40 ore, un vero viaggio per amore dello sport, della natura o anche per scommessa, con l’obiettivo di non mollare.  Le storie che una gara così può raccontare sono infinte, ognuno con i suoi motivi per combattere i propri fantasmi, le proprie paure e superare i propri limiti, il cercare di portare il fisico oltre la zona di comfort per avere la certezza di quanto siamo realmente forti, per aver maggiore consapevolezza, o magari niente di tutto questo, è un viaggio, è un Ultra Trail.

Grazie per avermi fatto vivere questa incredibile esperienza. A l’anno prossimo, forse di corsa?

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