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Lo zaino dello scialpinista, buone norme per la sicurezza nello sci alpinismo

Artva, pala e sonda e una approfondita preparazione della gita

Scritto il
da Redazione outdoortest.it

Cosa non deve mai mancare nello zaino dello scialpinista? Come si prepara una gita con le pelli di foca? Posto che nessun oggetto può garantire sicurezza nello sci alpinismo assoluta, che in montagna non esiste, e premesso che la protezione dai pericoli più efficace e insostituibile è sempre la nostra vigile e costante valutazione delle condizioni dell’ambiente in cui ci troviamo, esistono alcune buone norme che si possono seguire per una maggiore sicurezza nello sci alpinismo. Ci sono poi strumenti di autosoccorso in valanga che dobbiamo avere sempre con noi quando ci muoviamo in neve fresca. Ci siamo fatti spiegare tutto da Giuliano Bordoni, Guida alpina, istruttore delle Guide del Collegio lombardo e atleta Norrona.

 

“Nello zaino dello scialpinista non deve mai mancare un kit da pronto soccorso – garza, bendaggio, cerotti, steri strip, guanti sterili, liquido o garze disinfettanti, pocket mask, scaldini per le mani e telo termico – e un kit per le piccole riparazioni, che comprenda un fil di ferro, un coltellino multiuso, del nastro americano, un accendino, un pezzettino di sciolina e legacci da sci di gomma. È bene avere con noi anche una pila frontale, un paio di guanti di scorta e un piumino in più, che sia in piuma o in primaloft è lo stesso; quindi una giacca antivento, occhiali da sole, una crema solare, e una cartina, dell’acqua, un termos di tè caldo, qualche barretta e del cioccolato per recuperare le energie. E’ consigliabile in base a dove ci muoviamo un gps mentre è fortemente consigliato il casco. Nel caso ci muovessimo su ghiacciaio nel nostro zaino non possono mancare la piccozza, i ramponi, l’imbrago, la longe, corda e moschettoni necessari per poter fare un paranco.

Fondamentali e obbligatori in ambiente innevato non battuto sono artva, sonda e pala. La sonda (un bastone sottile e lungo fatto a segmenti) dovrà essere con montaggio a frusta, in cui gli inneschi non siano a vite ma con un cordino metallico interno; la pala non dovrà assolutamente essere di plastica ma di lega, perché nel momento in cui dovessi aver bisogno di scavare non deve abbandonarmi. L’artva invece è bene che manchi nello zaino, nel senso che dobbiamo averlo già addosso alla partenza e ovviamente acceso.

Il nome ‘artva’ è un acronimo e sta per Aparecchio Ricerca Travolto in Valanga: è un strumento che può sia emettere frequenze di 457MHz sia riceverle, pertanto può permettere la nostra localizzazione oppure, commutato in modalità ricezione, individuare quella degli altri, come nel caso della ricerca di un compagno travolto da valanga. Da solo questo apparecchio non è sufficiente perché, sebbene definisca più o meno una zona ristretta, l’aerea di ricerca dipende dalla profondità di sepoltura. A questo punto è necessario e indispensabile l’utilizzo della sonda che serve per individuare con esattezza il luogo in cui si trova lo sfortunato, e quindi la pala con cui lo disseppelliremo. Naturalmente non basta avere artva, pala e sonda con noi, è indispensabile saperli usare: per imparare ci si può affidare alle Guide alpine che insegnano ad utilizzare l’attrezzatura da autosoccorso.

Preparazione della gita: buone norme per la sicurezza nello sci alpinismo

Prima ancora di preparare lo zaino, è bene tenere a mente alcune buone norme che possono darci un maggior grado di sicurezza nella nostra uscita di sci alpinismo. Fondamentale è la pianificazione del percorso, da scegliere in base alle condizioni niveo-metereologiche e in base al livello tecnico e alla preparazione fisica di tutti i componenti del gruppo.

A casa, quando ancora stiamo decidendo l’itinerario cerchiamo di verificare le condizioni della neve nella zona in cui vogliamo andare. Dapprima consultiamo il bollettino neve valanghe: non basta guardare i numeri della scala da 1 a 5 scritti nelle macro-aree, è necessario andare a leggerlo nel dettaglio per avere un’idea chiara della situazione e dello storico del posto che ci interessa. Andremo a vedere quindi se ha tirato vento, se ci sono stati rialzi termici o se sono previsti, la quota dello zero termico, se possiamo avere un problema di valanghe da vento o valanghe puntiformi da rialzo termico. Non basta ancora: oltre al bollettino valanghe è utile chiedere indicazioni a qualcuno esperto della zona, come una Guida alpina o, se abbiamo intenzione di muoverci nei pressi di un rifugio, al rifugista che può conoscere lo storico della condizione del manto nevoso.

Inoltre è buona norma per la sicurezza nello sci alpinismo, prima di partire da casa, informarmi sui numeri di telefono da chiamare in caso di necessità di soccorso.

Attenzione e osservazione sul campo per la sicurezza nello sci alpinismo

Durante l’avvicinamento al posto di partenza iniziamo a guardarci in giro: a vedere se sta tirando vento in quota, se ci sono stati dei distacchi spontanei, se su tutti i versanti c’è lo stesso tipo di neve. Quando inforchiamo gli sci dovremo infine sempre tenere costantemente vigile la valutazione sul campo: è importante infatti, guardare e sentire la neve che abbiamo sotto i piedi”.

 

 

Foto: Lo zaino da sci alpinismo della Guida alpina Giuliano Bordoni


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