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Progressione su ghiacciaio: cosa mi serve?

Buone norme e consigli della Guida alpina Matteo Giglio

Scritto il
da Redazione outdoortest.it

Ghiaccio, neve, alta montagna. L’estate è la grande stagione dell’escursionismo d’alta quota, il momento in cui gli appassionati si spingono “in alto” per calpestare quelle vette tanto ammirate dal basso durante il resto dell’anno. La progressione su ghiacciaio è una delle attività simbolo dell’alpinismo: richiede competenza, preparazione e l’utilizzo di materiali specifici. Quali? Lo abbiamo chiesto a Matteo Giglio, Guida alpina valdostana, Istruttore Guida alpina e atleta C.A.M.P.

Qual è l’attrezzatura necessaria alla progressione su ghiacciaio?
Occorre innanzitutto premettere che, prima di possedere tutta l’attrezzatura idonea alla progressione su ghiacciaio, è necessario avere un minimo di conoscenza del terreno (ne parliamo comunque più avanti), delle sue caratteristiche e dei suoi potenziali pericoli. Oltre naturalmente avere coscienza delle proprie capacità tecniche e di chi si lega alla stessa corda.
Detto questo, possiamo vedere nel dettaglio l’attrezzatura indispensabile per muoversi su ghiacciaio. Parliamo di attrezzatura personale; analizzeremo in un secondo tempo il materiale di cordata.

  • Scarponi, impermeabili e con un buon isolamento termico, su cui si possano fissare ramponi automatici o semi-automatici.
  • Ramponi, possono essere di due tipi: automatici o semi-automatici. I primi sono fissati saldamente allo scarpone sia sulla punta (staffa metallica) sia sul tallone (talloniera automatica). I secondi presentano invece un alloggiamento universale per la punta degli scarponi sprovvisti di attacco specifico (gabbia) mentre la talloniera è la stessa di quelli automatici.
  • Piccozza, di tipo classico con manico dritto e lunghezza non inferiore a 50 cm.
  • Abbigliamento, idoneo alla stagione
  • Guanti
  • Occhiali da sole, non sono solo un accessorio fashion ma uno strumento indispensabile per evitare patologie derivanti da lunga esposizione al riflesso della luce sulla neve (riverbero). Le lenti di categoria 4 sono assolutamente da preferire alle altre.
  • Fascia o berretto.
  • Casco, omologato da alpinismo, possibilmente dotato di regolazione rapida per potersi adattare anche con un berretto indossato.
  • Imbracatura, classica da alpinismo con cosciali regolabili.
  • Zaino, di capacità sufficiente a contenere il materiale per l’escursione programmata. Per un giorno, 30 litri sono più che sufficienti.

Oltre all’attrezzatura, cosa non deve mancare nello zaino?
Sicuramente una trousse di pronto soccorso; ne esistono in commercio di già confezionate, compatte ma complete. Un paio di guanti di ricambio. Acqua e cibo per la giornata. Crema da sole e magari un paio di occhiali di riserva per la cordata. Un telo termico di sopravvivenza e indumenti supplementari in caso di forte escursione termica.

Quali pericoli non dobbiamo sottovalutare e come li affrontiamo?
Il pericolo principale nella progressione su ghiacciaio è la caduta in un crepaccio, che – in linea generale – può avere conseguenze più o meno gravi a seconda della grandezza dello stesso. Questo pericolo è più marcato in presenza di neve che ricopre il ghiaccio vero e proprio e che nasconde alla vista i crepacci oppure nell’attraversamento dei cosiddetti ponti di neve con temperature elevate tali da non garantire una buona coesione del manto nevoso.
Per affrontare questo tipo di problematica occorre innanzitutto una buona dose di esperienza maturata sul campo e sicuramente un corretto utilizzo della corda che serve a garantire la sicurezza di due o più persone: ne parleremo la prossima volta.
Va da sé che per progredire in sicurezza su ghiacciaio non bisogna mai essere da soli.

 

 

Photo credit: Marco Spataro

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