Vibram FiveFingers V-ALPHA segna il ritorno della calzatura a cinque dita alla sua missione fondamentale: restituire libertà al piede, naturalezza alla camminata e favorire il recupero di 1000 sensazioni perdute che, dal piede, invadono la mente.
Aldilà della filosofia, questa calzatura si presenta con il
proverbiale minimalismo tipico del marchio, ma con l'arricchimento sostanziale costituito dall'abbinamento al
compound suola Megagrip. Per supportare un tale inserimento, si è pensato ad una
tomaia che pur rimanendo
super leggera e destrutturata, assicurasse supporto e stabilità durante l'azione. La scelta è andata ad un
tessuto combinazione al
50% di lana e sintetico, con l'applicazione di nervature esterne in materiale gommato. Per aumentare il comfort e la protezione dagli impatti al terreno, internamente troviamo un
sottopiede ammortizzante dello spessore di 2 mm. che, abbinato a quello della suola (3,7), porta ad oltre mezzo centimetro lo spessore della
barriera protettiva tra piede e terreno. Il
sistema di
allacciatura consiste di una stringa piena, a sezione tonda, che scorre in quattro coppie di fori ricavati direttamente nel tessuto della tomaia. Si forma pertanto un attrito tra le due parti, che contribuisce a mantenere costante la tenuta sul piede. Il
sistema di bloccaggio è realizzato con una clip scorrevole di fissaggio dotata di una "sicura" che, una volta azionata, impedisce al laccio di allentarsi.
La calzata della Vibram FiveFingers V-ALPHA, come per tutti i modelli del marchio,
richiede una certa attenzione, dovendo andare a
posizionare le
dita del piede esattamente
negli alloggiamenti previsti. Normalmente i nostri piedi, abituati in scarpe molto costruttive, presentano un evidente avvicinamento tra le dita. Prima di accedere alla calzatura, è buona norma mobilizzare le dita del piede con le mani, distanziando ogni singolo dito dall'altro, e creando quel rilassamento della muscolatura che ci consentirà di indirizzare ciascun dito nel proprio alloggio. L'
accesso alla scarpa è
favorito da un
ampio collare e dalla buona mobilità della linguetta; sistemate le dita al proprio posto, e rialzato il bordo posteriore della scarpa al tallone, non resta che serrare il laccio. L'operazione è molto facile e veloce, ed immediatamente si avverte la
piacevole sensazione di avvolgenza attorno al piede. Come anticipato la stringa tensionata mantiene memoria della sua posizione e siamo così liberi di andare a bloccare il sistema con la clip di serraggio senza timore di vedere allentata la nostra presa.
A questo punto bastano
pochi passi di
ambientamento per recuperare il nostro
assetto ed immediatamente cominciare a
percepire il terreno sotto i nostri piedi con una sensazione che normalmente non siamo abituati a provare.
Iniziamo la nostra
prova dapprima su
terreno uniforme, sterrato, pianeggiante, con un'andatura di cammino veloce protratta per qualche chilometro. La Vibram FiveFingers V-ALPHA ti porta ad allungare il passo, a sfruttare per intero la rullata, ritrovando quella completezza del passo che le scarpe tradizionali, con suole importanti e tomaie resistenti, non possono garantire. Accenniamo
qualche passo di corsa e anche in questa situazione è molto piacevole constatare come la funzionalità del piede sia enfatizzata, purché gli appoggi siano corretti e precisi e si abbia cura di sospendere l'azione un attimo prima di entrare in stato di affaticamento (situazione nella quale avremmo meno controllo sui nostri appoggi e, a quel punto, la calzatura non potrebbe garantire protezione totale).
Il
test si è
trasferito poi
su terreni collinari e di
montagna, sentieri dapprima uniformi, poi irregolari, infine molto accidentati. In questo caso abbiamo svolto
attività di
trekking e
speed hiking (camminata veloce in salita e discesa). La Vibram FiveFingers V-ALPHA ha dato prova di essere
una vera scarpa, rimanendo stabile in ogni situazione, con particolare attenzione alle fasi di discesa, dove il piede non ha subito alcun scorrimento antero-posteriore, salvaguardando in questo modo le dita da impatti potenzialmente nocivi. Molto apprezzata la sensibilità della suola che, pur proteggendo la pianta del piede dagli ostacoli più consistenti (rocce, tronchi, radici), ha consentito di "ascoltare" il terreno con precisone, avvertendone le irregolarità, indicendo così il sistema propriocettivo del piede (ossa, muscoli, tendini, legamenti) a reagire di conseguenza per ricreare gli equilibri dinamici in tempo reale. La
tenuta della calzatura, in termini di
grip al suolo, come da aspettative, è risultata ottimale su pressoché tutti i terreni. Conosciamo da tempo i pregi e le performance del
compound Megagrip e anche in questo caso abbiamo potuto constatarne la
piena affidabilità sui differenti
terreni secchi e anche la
specifica tenuta su
rocce bagnate, terra umida, erba.